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Channel: Cina – Pagina 30 – IsAG // Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie
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“In Occidente dubbi sulla rappresentazione mediatica della crisi siriana”: Daniele Scalea all’IRIB

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Giovedì 6 dicembre 2012 Radio Italia dell’IRIB, emissione radiofonica in lingua italiana dell’Iran, ha trasmesso un’intervista al segretario scientifico dell’IsAG e condirettore di Geopolitica Daniele Scalea a proposito delle manipolazioni mediatiche degli eventi in Siria.
L’intervista può essere ascoltata cliccando qui.

Scalea ha notato che a pesare è la disparità di forze in campo sul piano mediatico: contro il regime siriano si sono schierati i paesi del Golfo, con i loro canali Al Jazeera e Al Arabiya, che oltre a fare informazione seguono però anche l’agenda dei rispettivi editori. La manipolazione è stata ancora più forte fin quando e nella misura in cui anche i paesi occidentali hanno mirato alla caduta del governo di Damasco. Qualcosa, a parere del segretario Scalea, potrebbe però cambiare: nelle classe dirigenti d’alcuni paesi occidentali si cominciano a palesare dei ripensamenti, come dimostra l’inserimento nella lista delle organizzazioni terroriste d’un movimento d’opposizione siriana da parte degli USA. La preoccupazione deriva dallo sbilanciamento verso l’islamismo dell’opposizione siriana. Se le correnti che nutrono dei dubbi dovessero prevalere, potrebbe cambiare la rappresentazione mediatica degli eventi siriani in Occidente.
Molti dei dubbi che ora una parte dell’opinione pubblica occidentale nutre sulla rappresentazione mediatica della crisi siriana discende da precedenti di manipolazione conclamati, come l’esempio iracheno, o di veri e propri errori, come l’originaria narrazione delle “Primavere arabe” ormai ampiamente screditata.
Interrogato sul paventato utilizzato di armi chimiche da parte del regime siriano, Daniele Scalea ha giudicato quest’eventualità poco probabile, in quanto in una condizione di guerra civile non v’è una chiara linea del fronte, una chiara demarcazione tra “amici” e “nemici”. Anche l’ipotesi di un intervento della NATO in Siria appare improbabile al condirettore di Geopolitica, oltre che per i succitati dubbi d’una parte della classe dirigente occidentale, perché ciò complicherebbe il dialogo che Washington vorrebbe ora instaurare con l’Iran, e perché paesi come Israele preferiscono la situazione di disordine attuale ad una stabilizzazione del paese che veda la vittoria d’uno dei contendenti.


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