Daniele Scalea, segretario scientifico dell’IsAG e condirettore di Geopolitica, è stato intervistato da La Voce della Russia, canale radio multilingue russo, a proposito dei separatismi in Italia. Il 28 novembre 2012 l’intervista è stata trasmessa in italiano ([vedi]) e in tedesco ([vedi]).
Scalea ha spiegato le origini dei separatismi con la storia di divisione e campanilismi che ha caratterizzato l’Italia, e che molto deve alla particolare conformazione geografica della penisola, alla sua montuosità e varietà ambientale. E’ mancato fino a tempi recenti un governo centrale e un fattore uniformante, tanto che in molte aree rurali fino a pochi decenni fa si parlavano lingue differenti. La crisi, ha spiegato Scalea, soffia sul fuoco del separatismo, invogliando le porzioni di territorio più forti ad abbandonare quelle percepite come una zavorra. L’emergere della Lega Nord e del secessionismo settentrionale in Italia si verifica con la crisi, prima di tutto politica e morale, dei primi anni ’90, mentre tornando ai giorni nostri si può osservare come la crisi economica abbia dato un’enorme spinta in Spagna all’indipendentismo catalano. Il rappresentante scientifico si è mostrato però molto scettico sulle prospettive dei separatismi italiani. In particolare in Veneto dove, a differenza del Sud Tirolo, non esiste una nazionalità diversa, ma tutt’al più un campanalismo privo d’identità nazionale che non sia quella italiana. In Alto Adige invece c’è un problema annoso, finora risolto unendo a una certa misura di repressione delle manifestazioni violente di secessionismo manifestatesi in passato con ingenti trasferimenti di ricchezza da parte dell’Italia verso la regione, così da garantire un tenore di vita più elevato. Il problema potrebbe sorgere laddove la scarsità di risorse dello Stato centrale facesse recedere da questa politica redistributiva a favore del Sud Tirolo. Per quanto concerne l’iniziativa presa dal Ministro dell’Economia del Tirolo del Sud Thomas Widmann, il quale ha proposto di acquistare da Roma l’indipendenza della regione per 15 miliardi di Euro, Scalea ha parlato di boutade: per quanto l’Italia sia in una fase critica per le sue finanze, non è certo al punto di vendere pezzi del suo territorio. Inoltre, il Sud Tirolo è una provincia ricca solo grazie alle donazioni dell’Italia, ma di per sé, malgrado l’industria del turismo, è svantaggiata dal clima e dalla morfologia alpina.